Energy drink, il boom e i rischi che si corrono

Pubblicato: 15 settembre 2010 in Materiali informativi, Notizie su sostanze e dipendenze
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Da qualche mese ormai sul blog affrontiamo l’argomento delle nuove bevande quali gli energy drink e gli alcolpops, sottolineandone l’incredibile diffusione. Stando a quanto dicono le statistiche e gli articoli in materia [uno dei più interessanti è a questo link, su Drog@News], si tratterebbe di un vero e proprio boom dei consumi soprattutto tra i più giovani. Gli energy drink permettono di sopportare meglio i ritmi frenetici del ballo e dello sballo del weekend (e non solo), per via dell’elevato contenuto di sostanze quali caffeina e taurina. Proprio qui, tuttavia, si trova la loro pericolosità: tali bevande danno l’illusione d’essere più svegli, per via degli eccitanti che contengono, e soprattutto non fanno percepire immediatamente gli effetti dell’alcol. In realtà, non sono assolutamente in grado di smaltire questi stessi effetti, né di contrastarli in alcun modo. Evidentemente, ciò può rivelarsi pericoloso per chi si mette alla guida, sopravvalutando le proprie capacità e i propri riflessi appunto perché si sente più sveglio e scattante; secondariamente, il consumatore di energy drink sarà portato quasi naturalmente ad assumere poiù bevande alcoliche nella stessa serata, poiché non ne sente subito l’effetto inebriante. Se ciò non bastasse a dare un’idea dei rischi connessi all’uso di queste sostanze legali, si può ancora dire che molti di questi prodotti, contenendo elevate quantità di caffeina (in certi casi si può arrivare all’equivalente di 4 tazzine in una sola lattina) possono causare tachicardia ed aumento della pressione sanguigna, fattori evidentemente problematici per chi abbia un qualunque tipo di problema cardiaco o di ipertensione (e a volte, magari, non sa neppure di averlo!). Il pericolo maggiore, comunque, oltre che dall’abuso di tali bevande, viene dalla loro assunzione insieme ad alcolici, fenomeno davvero frequente tra i giovani. Infine, una nota che smentisce l’efficacia di prodotti come la Redbull per gli sportivi: dato che la caffeina ha anche delle proprietà diuretiche, può aumentare la disidratazione già naturalmente provocata dalla perdita di liquidi con il sudore. Eppure, i consumi dilagano, spinti da campagne pubblicitarie e denominazioni sempre più ad effetto, che, specialmente nei Paesi anglosassoni, chiamano in causa personaggi dei fumetti (Daredevil) o perfino sostanze stupefacenti (Cocaine). Vi sono Stati che hanno messo fuori commercio gli energy drink, ma qui da noi siamo ben lontani da tali provvedimenti.

Di seguito trovate uno degli spot più noti di una di queste bevande, uscito anche in Italia (la versione riportata è tuttavia spagnola):

commenti
  1. Luca De Martino ha detto:

    Io credo che gli energy drink abbiano perso il loro vero scopo (dare energia durante o alla fine di uno sforzo) e siano diventati la ‘coca-cola’ del momento, vuoi che piacciamo, vuoi che vadano di moda (ancora più proabile) nei bar è più facile vedere redbull che fanta o sprite.
    Io sono un abituale consumatore di RedBull, ma sempre alla fine di lunghi giri in bici o di corsa, non mi verrebbe mai in mente di bermela così tanto per fare, poi non dormo per 3 giorni, anche la birra alla fine di un lungo sforzo è un ottimo ricostituente finchè ci si ferma alla bottiglia. Ogni cosa è giusta se fatta nelle giuste dosi.
    Sugli alcolpops non ho molto da dire. Dico solo che piuttosto che bersi 10 di ste schifezze abitualmente è meglio farsi un buon mojito una volta alla settimana è sicuramente è meglio.

  2. Marco Vagnozzi ha detto:

    L’energy drink in sé, se consumato con moderazione, non è nocivo. Ad ogni modo, esistono alimenti o bevande ben più naturali che consentono di tollerare gli sforzi o di recuperare le energie e soprattutto i sali che vengono eliminati con la corsa o l’attività sportiva in genere.
    L’articolo di Drog@news fa riferimento all’associazione energy drink / alcol (soprattutto la Redbull, ma non solo) che è invece pericolosa perché, come detto, dà la sensazione di sopportare meglio l’alcol e quindi permetta che se ne consumi di più.. il che poi, come sappiamo, produce comportamenti a rischio di vario genere tra cui una guida in stato d’ebbrezza o di alterazione. Quanto allo spot della Burn, che non contiene particolari slogan, l’ho inserito per far capire come oggi sembra quasi che per “avere le ali” (come recita un’altra celebre pubblicità), nello sport e nella vita quotidiana, si debba per forza ricorrere a qualche additivo, sia esso farmaco o bevanda eccitante. Il che non è poi tanto diverso dal modo in cui si pubblicizzano Gatorade, Powerade ed altri drink tipicamente pensati per gli sportivi

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