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Si chiama “Le bolle d’alcol” ed è un video che mette insieme slogan, interviste e opinioni dei ragazzi: lo hanno realizzato, al termine dello scorso anno scolastico 2010-2011, gli studenti dell’Ente di Formazione professionale “Forma” di Chiavari (GE), nell’ambito del progetto “Attiv@mente”, a cura del Centro di Solidarietà di Genova e finanziato dalla Provincia. Il video rappresenta un tentativo, da parte di alcuni adolescenti, di comunicare ai propri coetanei un messaggio di prevenzione dei rischi associati al consumo di alcolici tra i giovani, in un’ottica di educazione tra pari.

Le riprese, i dialoghi, le interviste ed il tema sono stati interamente scelti dagli studenti, che precedentemente avevano partecipato ad un ciclo di incontri informativi sul tema del consumo di alcol e sostanze illegali con gli educatori del settore Prevenzione del Centro di Solidarietà di Genova, con alcuni operatori del SerT della Asl3 e della Asl4,  con la Polizia Stradale e la Polizia Postale e delle Comunicazioni.

A giudicare da un articolo comparso sul quotidiano “Il Mattino” nei giorni scorsi, pare che il Capodanno a Napoli e dintorni abbia lasciato strascichi molto pesanti non solo per quanto riguarda i feriti (e la vittima) dei tradizionali botti, più o meno legali. Sembra infatti che almeno una decina di adolescenti siano finiti in coma etilico nella prima notte del 2011. Il coma dato da un’eccessiva assunzione di alcolici non va affatto trascurato: può condurre infatti a gravissime complicazioni anche a livello respiratorio, o addirittura alla morte. Non va dimenticato, poi, l’impatto che un consumo esagerato di alcol può avere sul fegato, e specialmente sull’organismo dei giovanissimi, che è ancora in fase di sviluppo. Eppure, anche la cronaca locale sembra confermare quello che le statistiche dicono da qualche anno, cioè che si sta abbassando l’età del consumo di alcolici, con particolare rilevanza per il fenomeno delle “abbuffate alcoliche” o binge drinking. Sempre più importante risulta dunque una corretta campagna di sensibilizzazione degli adolescenti (e dei giovani adulti, coinvolti anch’essi in prima persona in questi comportamenti), per evitare altri Capodanni, ma anche altri weekend, “col botto”..